Presente e futuro a Karma Communication

Qualche tempo fa, in un precedente articolo del nostro blog vi abbiamo raccontato di quanta felicità avesse pervaso i nostri cuori nello scoprire che chi è disordinato sa affrontare meglio le avversità della vita. E vi avevamo anche detto che qui a Karma Communication – evidentemente – siamo bravissime non solo a gestire le avversità, ma anche le emergenze.

VirgolaVi avevamo anche detto, però, che nessuno si intestava la paternità del caos mistico che affolla in particolare il desktop del nostro computer centrale (sul quale a turno lavoriamo un po’ tutti). Innanzitutto, ci sentiamo di tranquillizzarvi… Perché la situazione di desktop, cartelle, sottocartelle, hard disk fisici e virtuali, pen-drive e dropbox è notevolmente migliorata. Ma oggi vogliamo raccontarvi di qualche altra “fisima” che ciascuna delle donne K ha in sé connaturata. Mariangela vi ha già raccontato della sua “passione” per gli elenchi delle cose da fare quotidianamente, che poi va spuntando nel modo più colorato possibile. E sapete anche che il suo portapenne è un territorio intoccabile, pena l’applicazione del Codice di Hammurabi (vi abbiamo facilitato il lavoro di ricerca nel caso non conosciate la legge del taglione).
Vi abbiamo raccontato dei nostri riti (questo in particolare al momento si svolge al bar, visto che nessuno di noi riesce ad arrivare in tempo prima che la boutique delle cialde chiuda i battenti, per acquistare le cialde) e delle passioni segrete che nessuno conosceva prima di questo post (e che può darsi che prima o poi trovino uno sfogo reale, ma ancora non abbiamo deciso a riguardo). Non vi abbiamo parlato, però, della mia fissazione per la “virgola” e anche per i puntini sulle “i” (cosa che rende sensata l’immagine che ho scelto di accostare a questo momento del post) che da qualche settimana in qua abbiamo istituito un giorno a testa di “lecita liscìa” (questione che – se siete catanesi – avete certamente colto, ma per chi ci segue da lontano “traduciamo”: “lecita ridarella”… Ma credetemi, la traduzione non rende bene) che ciascuna donna K ha il compito di “attaccare” alle altre, anche se sembrano burbere o pensierose (anzi più è così, meglio è). Così il lunedì è il mio turno (Carla), il mercoledì quello di Giuliana, il venerdì quello di Roberta… Mariangela non ne ha scelto uno, perché quando è lei ad avere la liscìa a lei non serve un compito per trascinarci (noi la liscìa in potenza l’abbiamo sempre… Viceversa, invece, il compito può essere arduo :-P).

Recentemente, però, soprattutto alla luce della nascita del CUB, il bookshop del Castello Ursino di cui abbiamo cominciato a raccontarvi, sono nate altre esigenze. Mentre ci allarghiamo nelle stanze dell’appartamento che ospita il nostro ufficio, ciascuna di noi matura dei sogni tutti personali e che – decisamente – potrebbero essere fonte di grandissime soddisfazioni (enormemente maggiori di quelle apportate dalla personale giornata di liscìa). Nel processo creativo, infatti, il desiderio è fondamentale, almeno tanto quanto il disordine: «La creazione – scrive Alberto Melucci, professore ordinario di Sociologia all’Università degli Studi di Milano – è la capacità di uscire da un ordine, affrontare il disordine e dar vita a un nuovo ordine. Di mezzo c’è la trasformazione». Vale a dire, l’alternarsi tra caos (pensiero divergente) e rigore (pensiero convergente)… E non crediate che una forma di pensiero sia più importante dell’altra ai fini del percorso creativo 🙂
I concetti di ordine e disordine, del resto, sono molto relativi… Ed è proprio alla luce della nascita del CUB (un nuovo progetto culturale cui le donne K insieme a tutto il team di Officine Culturali hanno deciso di dare vita all’interno di un polo culturale di fondamentale importanza per la città di Catania) che è nata la preoccupazione. Sì, perché nel team che opererà nel nostro avamposto di libertà c’è Simona di Officine Culturali che non solo è ordinata, ma è piuttosto fissata con il tema ordine (è la tipica persona che sente l’esigenza fisica di raddrizzare i quadri storti alle pareti, o sente il bisogno di separare le penne e le matite per colore, che ha sempre un quadernetto in mano – ordinatissimo, manco a dirlo – dove prende appunti… Al margine del disturbo ossessivo-compulsivo). Come farà Simona a sopravvivere al “genio e sregolatezza” che a Karma Communication regna sovrano? Inutile dire che non ci siamo ancora date risposta… E che Simona non è ancora esattamente consapevole di come sarà la vita al nostro fianco (sebbene abbia visto, e più di una volta, il nostro ufficio e in questi primi giorni di convivenza abbia tentato disperatamente di mettere i cappucci alle penne e di riporre ogni cosa al suo posto… senza alcun successo). Con noi donne K e Simona c’è anche Rossana, ma lei è già abituata agli “stinnicchi” di Simona e quindi, potrà sopravvivere anche ai nostri… almeno speriamo. Facciamo bene, vero Rossana? 🙂

Cara Simona, lo sappiamo che l’ordine è uno stato stabile nella natura delle cose… Solo che – non è colpa nostra – non è nella nostra natura… Oppure, più probabilmente nel nostro caso, è una questione di Karma :-P. E poi, Simona cara, gli opposti si attraggono al punto da poter dire – almeno per il tema in oggetto – che ordine e disordine coesistono nello stesso spazio vitale (un po’ come il genio della lampada di Aladino che, nella versione cinematografica di Disney esclama: «Infiniti poteri… In un minuscolo spazio vitale»). Già nel lontanissimo passato le due categorie erano l’una genitrice dell’altra… E’ fra l’Ottocento e il Novecento che la questione si complica, complice la nascita della scienza moderna. La fisica ottocentesca esclude il caos e si rifugia nel concetto di ordine della ripetizione periodica (come i movimenti dei corpi celesti, o il pendolo perfetto che oscilla in eterno)… Ma con l’avvento della Meccanica quantistica la situazione cambia: si scoprono i sistemi microscopici e l’ottica da cui si guardano gli eventi cambia totalmente: magari microscopicamente siamo anche noi ordinate e non lo sappiamo!

La verità è che dagli studi sul Caos è emerso che esso stesso – nel senso più deterministico del termine – attrae i dati di un ordine invisibile che attiva solo alcune possibilità delle molteplici offerte dal disordine. Quindi, Simona, sei tu che tramuti in atto una delle possibilità che in potenza potremmo pensare di realizzare… Ma le possibilità sono talmente tante che noi, donne K, preferiamo lasciarci aperte più porte per poter decidere all’occorrenza, in base al caso (non al caos, non creiamo ulteriori confusioni etimologiche). L’immagine conclusiva che abbiamo scelto per questo post, vuole essere evocativa. Come vi abbiamo spiegato, in altri post infatti, il CUB ha aperto giorno 3 aprile in concomitanza con l’inaugurazione vip della mostra “Picasso e le sue passioni“, in calendario al Castello Ursino fino al 28 giugno 2015. Perché, probabilmente Simona sentirà l’esigenza di raddrizzare anche le opere di Pablo Picasso che saranno esposte all’interno del museo civico etneo, proprio come la colf della vignetta che trovate più sotto.

Inutile dire che questo post avrebbe dovuto avere un’altra forma… Ma che ci posso fare? Mi è venuto disordinato! 🙂 (Carla)

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