CUB Backstage

In questi ultimi mesi, vi abbiamo tenuto con il fiato sospeso. Vi abbiamo accennato di un grande progetto che non ci avrebbe visto sole. Vi abbiamo detto che avevamo una gran voglia di dirvelo, ma non potevamo (e non per colpa nostra). Un piccolo segreto (che poi tanto segreto non era, tanto che in più di una volta, con più di una persona, lo abbiamo definito “il segreto di Pulcinella”)… Ma poi, finalmente, il grande momento è arrivato. Ed è stato e sarà un momento importante non soltanto per Karma Communication, ma anche per Officine Culturali (che ormai conoscete benissimo) e un fiore all’occhiello per le Matte da Leggere.

E adesso, dopo avervi raccontato la verità e tutto quello che è necessario sapere sul Cub (che si scrive CUB, ma si legge anche BUC), abbiamo voglia di condividere anche tutti quei momenti di riflessione che altrimenti resterebbero solo nostri (e sarebbe un peccato perché molti di questi sono anche divertenti). Per esempio…il fatto che il post che avete letto una settimana fa, era pronto da settimane, ma non facevamo altro che posticiparne la pubblicazione scrivendone di nuovi, perché abbiamo dovuto (lungamente) attendere l’assegnazione definitiva del servizio Art & Bookshop a Castello Ursino, sede del Museo Civico di Catania.

Schermata 2015-04-15 alle 10.15.12Ci sarebbe da raccontare quanto tempo abbiamo impiegato per scegliere il nome e l’immagine che oggi ci rappresenta. Perché i problemi erano mettere d’accordo un sacco di teste e includere i numerosi significati che ciascuno dei soggetti coinvolti vedeva in questo spazio: dall’avamposto di libertà alla libreria che vuol fare la differenza. Ci sarebbe da raccontare che Carla (se non seguite le Matte da Leggere, non potete saperlo) ha un trascorso da libraia specializzata e che per lei questa è quasi una rivincita. Ci sarebbe da aggiungere che se l’è tirata addosso da sola (la iella) visto che quando si è cominciato a parlare di montaggio-mobili lei ha esclamato “Io quello non lo monterò mai, perché già mi vedo amputarmi il dito da sola!”… Salvo il fatto che poi, il dito qualcun altro glielo ha davvero schiacciato in un gigantesco portone e adesso ha il pollice steccato (e quindi è stata inutile in tutta la fase di montaggio e allestimento). Ci sarebbe da raccontare che Simona – lei fanatica dell’ordine, ve l’abbiamo presentata qualche post fa, che sarebbe capace di ri-centrare il baricentro  della torre di Pisa – vorrebbe raddrizzare tutte le grafiche che realizziamo per il merchandising dedicato al Castello Ursino e alle sue collezioni, ma che per riuscirci (e non ci riesce) deve fare i conti con noi e con il nostro “a questo mi oppongo!”. Ci sarebbe da raccontare delle modalità zen di Rossana che riescono a placare le tensioni e le ansie da prestazione. Ci sarebbe da raccontare quanto tempo abbiamo impiegato per selezionare con amore e attenzione ogni prodotto, ogni libro, ogni “piticchio” che trovate nel nostro bookshop. E poi ci sarebbe ancora molto altro da raccontarvi. Ma Mariangela dice che Carla è prolissa e, quindi, per ora Carla (“per fortuna vostra e nostra” aggiunge Mariangela) ha deciso di non raccontare più niente.

Un consiglio, però, vogliamo darvelo: venite a trovarci al CUB… Potreste essere talmente fortunati da assistere al racconto animato (quando Carla parla gesticola un sacco, e ora che ha il pollice rotto è tutto molto più scenografico) di uno di questi momenti. Noi non vediamo l’ora di presentarvi questo figlio (che per nascere aveva necessariamente bisogno di due genitori) nostro e di Officine Culturali. E ne approfitteremo per presentarvi Anacleto e i nostri topi da biblioteca (che per ora sono tre ma diventeranno molti di più) Gas, Leo e Car… E a proposito vi annunciamo che – speriamo davvero prestissimo – ci sarà un’altra sorpresa 🙂

Noi lì dentro abbiamo realizzato un piccolo sogno e abbiamo dato il via ad un’altra delle strade che si diramano da quella K che giorno dopo giorno diventa un pochino più grande.

Carla e Mariangela