Vita da agenzia: Karma Communication al CUB

Quella di quest’anno è stata una vera e propria rivoluzione per Karma Communication. Il CUB, il bookshop che gestiamo con Officine Culturali al Castello Ursino di Catania, ha modificato i nostri ritmi, il nostro modo di pensare, ma anche il nostro modo di lavorare e di concepire le idee. La squadra di Karma è sempre la stessa, ma adesso ci interfacciamo anche con il pubblico del Bookshop e lavoriamo in team con Officine Culturali.

Ogni giorno una di noi fa il suo turno al Bookshop, ma al contempo in ufficio si lavora per CUB, nessuno è esentato. E’ un lavoro senza sosta che non può essere concepito solo facendone una questione di turni, è un lavoro mentale, un lavoro di idee che vanno condivise e sviluppate. E anche chi si trova al Bookshop non fa solo vendita, racconta il nostro progetto e la città, si accorge di quello che funziona e di quello che non funziona, fa foto da condividere sui social…etc.

In questi mesi (Officine ha decisamente molta più esperienza sul campo), abbiamo cominciato ad interfacciarci con i turisti che visitano il Castello Ursino e che arrivano da tutto il mondo. Parlare almeno una lingua è fondamentale, per evitare di comunicare a gesti, sapere dare le informazioni giuste a chi magari vuole sapere gli orari di apertura di un museo oppure conoscere il punto più alto a disposizione di chi vuole ammirare Catania dall’altro. Così stiamo imparando a conoscere Catania un po’ meglio. E possiamo anche raccontare chi siamo e che cosa facciamo.

E ancora, la scelta di tutto quello che c’è dentro il Bookshop non è casuale. Ci si può innamorare di un libro. Come per esempio è successo a me in questi giorni in cui il CUB è pieno di testi illustrati da Marc Chagall ( in occasione della mostra Chagall. Love and Life). E così poterne parlare con contezza. L’organizzazione degli eventi.

Il gruppo di lettura che abbiamo creato in veste Matte da Leggere il C(L)UB, è diventato un appuntamento mensile che noi stesse aspettiamo con impazienza per conoscere le opinioni di chi legge lo stesso libro che stiamo leggendo noi.

L’ideazione di un prodotto, dalla sua creazione fino al momento in cui quel prodotto ce l’hai in mano e puoi decidere se hai fatto un buon lavoro oppure no. In questi giorni il bookshop si è riempito di produzioni che abbiamo pensato insieme ad Officine Culturali.

E ancora il lavoro da fare è tantissimo. Quattro anni di concessione sembrano tantissimi, ma a volte sembrano anche brevissimi per tutte le cose che si potrebbero fare.

CUB piano piano, ogni giorno che passa, prende un po’ più forma e assomiglia sempre di più a quello che avevamo immaginato.

E allora la collaborazione è totale. Il passaggio di consegna al cambio turno, il racconto di quel cliente che ha fatto una richiesta strana, di quel bambino che ha giocato a lungo sui tavolini carichi di giochi, i momenti di stasi e quelli in cui la parola “panico” è l’unica da utilizzare in ogni senso, quando il bookshop si riempie e allora bisogna stare con il fiato sospeso.

Mari