Tutorial per vivere

Se vuoi fare il giornalista guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare il grafico guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare il content manager guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare il creativo guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare l’addetto stampa guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare il cameraman guardi e leggi i tutorial…
Se vuoi fare il fotografo guardi e leggi i tutorial…
Se poi il tutorial non prevede tutto, beh allora quello potrebbe essere un gran bel problema.

Parliamone, perché dobbiamo parlarne? Intanto perché ho scritto “fare” e non “essere”…

Quando ho cominciato a fare la giornalista, la prima persona che mi ha insegnato cosa fosse questo mondo (e che ha strappato e strappato e strappato articoli dopo articoli), era stata chiara “questo mestiere non si impara sui libri, ma sulla strada“!

La strada mi ha insegnato un bel po’. Poi ho scelto di fare un master in giornalismo che mi è servito tantissimo, che ha aperto i miei orizzonti e che mi ha permesso di fare esperienze che non avrei potuto fare diversamente, ma quello che sono oggi l’ho imparato “sulla strada” quando ho vissuto realmente all’interno di una redazione che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo, si confrontava con problemi/esigenze reali dall’immediata risposta.

Se hai una laurea in giornalismo non è detto che tu sia un giornalista; se hai un supermega titolo di grafico, ma poi non hai ma fatto altro che mettere una dietro l’altra le regole che ti sono state insegnate, senza provare mai a misurarti con altro, non è detto che tu sia un grafico; non serve una laurea per essere fotografo, cameraman o quello che volete voi, bisogna testare giorno dopo giorno “sulla strada” le proprie capacità…e si impara SEMPRE.

Intendiamoci, quando parlo di strada non voglio dire che bisogna passare il tempo a bighellonare e basta, quello che bisogna invece mettere in pratica è la propria esperienza, misurarla con quella degli altri certamente, crescere giorno dopo giorno. Ok, un tutorial mi può essere utile per imparare ad usare un programma che non so usare (anche se in maniera non sempre approfondita), un tutorial può farmi vedere come eseguire una ricetta (ma non saprò mai replicarla alla perfezione senza averla testata e fatta mia con tentativi e tentativi), può anche insegnarmi a tenere in mano una macchina fotografica o una telecamera (ma a cosa mi serve sapere fare questo se poi non ho sviluppato il senso della prospettiva?), un logo posso crearlo seguendo delle linee guida, ma la creatività è una cosa che nasce e cresce dentro di noi.

Perché il post di oggi? Perché ogni tanto mi fermo a riflettere sul fatto che alcune professioni (come la mia certamente) vengono sminuite e la gente viene buttata via troppo facilmente. Ho avuto la fortuna di incontrare professionisti meravigliosi che oggi vengono considerati “vecchi”, ma che sono “banche” di saggezza, di conoscenza che, lavorando, hanno fatto fruttare le loro capacità (fruttare non lo intendo in senso economico, ma nel senso che le hanno fatte crescere).

Siamo tutti giornalisti, grafici, fotografi, cameraman? No! Siamo quello che siamo, perché abbiamo fatto un percorso, perché abbiamo sudato, perché eravamo scarsi e forse dopo anni non lo siamo più, perché qualcuno ci ha detto come fare, perché abbiamo accettato dei consigli, abbiamo fatto degli sbagli, ci siamo corretti, abbiamo seguito la nostra strada e non mille contemporaneamente.

Siamo al passo con i tempi, quindi i tutorial li guardiamo, ma non possiamo considerarli come una Bibbia.

Mari