Karma Communication - Comunicazione difficile

Quando dare un indirizzo email non è poi così semplice

Oggi voglio raccontarvi una storia che ha a che fare con un indirizzo email e due donne, entrambe sotto la cinquantina, che cercavano di parlarsi utilizzando linguaggi completamente diversi.

Un pomeriggio di inizio marzo queste due donne si incontravano per lavoro, proprio ad un tavolino di distanza da quello che io avevo scelto nel bar di fronte il mio ufficio. Non è mia abitudine ascoltare quello che si dice la gente seduta accanto a me, infatti non ho idea del motivo del loro incontro, so cosa è successo alla fine.

Alla fine infatti una delle due ha detto “certo, mi dia il suo indirizzo email che le mando i file appena rientro in studio”.

Da qui ha avuto inizio la follia.

Per opportunità chiameremo Donna Uno la donna che ha chiesto l’indirizzo e Donna Due quella che l’indirizzo avrebbe anche voluto darglielo.

Donna Due: Il mio indirizzo è semplicissimo, è donna.due@gmail.com
Donna Uno: Facilissimo, lo scrivo.

Solo che mentre la Donna Uno scrive, la Donna Due sbircia e allora si sente in dovere di correggere la Donna Uno.

Donna Due: Lo ha scritto sbagliato il mio indirizzo non è “edonna.due@gmail.com” è “donna.due@gmail.com”

La Donna Uno fa una faccia assurda, come se qualcuno le avesse detto qualcosa di terribile e dice: E io che ho scritto? “edonna.due@gmail.com”

La Donna Due, ancora una volta, si sente in dovere di correggerla: Lei sbaglia ancora, il mio indirizzo è “donna.due@gmail.com”
Donna Uno: ma forse è senza punto?

A quel punto la Donna Due strappa delle mani della Donna Uno la penna e scrive lei stessa il suo indirizzo sul foglio. La Donna Uno guarda quello che c’è scritto e aggiunge: E non bastava dirmi che era senza la e iniziale?

La Donna Due sbuffa e dice “aspetto il file”.

Giuro che è tutto vero.

Mari